Terremoto in Inghilterra dopo l'annuncio dato dal Sunderland che ha assunto Paolo Di Canio come nuovo tecnico. La stampa e i tifosi non gradiscono la scelta per via delle ideologie politiche dell'italiano, mentre il dirigente laburista David Miliband (direttore non esecutivo del club) si dimette per il medesimo motivo.
E’ già polemica in Inghilterra. Paolo Di Canio non è stato ancora presentato come nuovo tecnico del Sunderland (arriva al posto dell’esonerato O’Neill), ma il suo passato burrascoso ha già creato i primi scossoni nel club.
I tifosi hanno addirittura creato un gruppo Facebook dal nome abbastanza eloquente (“Sunderlan contro i fascisti”), mentre su Wikipedia un hacker si è divertito a modificare la pagina del tecnico italiano paragonandolo con tanto di foto ad Adolf Hitler.
Terremoto anche all’interno dello stesso club, dove David Miliband (direttore non esecutivo) ed ex Ministro degli Esteri, oggi all’interno del consiglio d’amministrazione dei ‘Black Cats), si è dimesso. Il motivo? Semplice. Colpa delle dichiarazioni passate di Di Canio che nel 2005 all’Ansa quando, per giustificare i suoi continui saluti romani alla curva della Lazio, si giustificò così: “Non sono razzista, sono fascista”. Miliband ha così deciso di lasciare, e potrebbe non essere l’unico. “Auguro al Sunderland AFC un futuro di successi. E' una grande istituzione che ha fatto tanto per il Nord Est e faccio tanti auguri alla squadra per le prossime sette, vitali, partite. Tuttavia, alla luce delle dichiarazioni politiche fatte in passato dal nuovo manager, penso che sia giusto lasciare”, le sue parole.
Discorso analogo per la stampa britannica, che ha accolto con stupore la scelta di Di Canio. "Di Canio sul serio?", o “Sunderland shock, e non è il Pesce d'Aprile", alcuni titoli dei quotidiani inglesi.
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