Gli infortuni non possono essere degli alibi per una stagione così disastrosa, ma senza dubbio hanno inciso sulla mancanza di continuità di questa squadra.
La lista è davvero lunga e se non fosse per non rischiare di mancare di rispetto alle vittime delle esplosioni alla maratona di Boston, in casa Inter si potrebbe tranquillamente parlare di un bollettino di guerra. Il rapporto tra punti conquistati (50) e infortuni (46, compresi quelli di Sneijder e Coutinho salpati per nuove avventure) è quasi di 1 a 1, una percentuale incredibile e che spiega, almeno in parte, il crollo verticale della squadra nerazzurra, a cui mancano gioco, qualità e ora anche interpreti. Una lunga sfilza di infortuni che ha colpito quasi tutta la rosa: dei cosiddetti titolari solo l'eterno capitan Zanetti (ma come fa?) e Juan Jesus sono stati risparmiati da questa che è una vera e propria ecatombe. Stando così le cose, è naturale che sul banco degli imputati sia finito anche il preparatore atletico, Stefano Rapetti. Su di lui pesano le ‘accuse’ di allenamenti troppo blandi e accondiscendi (da ricordare la ripresa degli allenamenti il 2 gennaio dopo le feste natalizie, proprio come nella scorsa stagione) ed una condizione fisica che da qualche mese a questa parte latita. Con una rosa così ampia, risultano quasi incomprensibili i tanti, troppi infortuni che l’Inter ha dovuto annoverare uno dopo l’altro in questa stagione (la palma di più sfortunati se la contendono, Milito, Chivu, Mudingayi ed Obi).
Problemi muscolari, distorsioni e contusioni varie: la rosa nerazzurra non si è fatta mancare nulla, un'ecatombe che non ha fatto distinzioni d'età. Alvarez e Stankovic i primi a finire sotto i ferri già in estate, Gargano e Nagatomo gli ultimi ad affollare l'infermeria di Appiano. In mezzo di tutto e di più, come se il destino si divertisse a vedere soffrire i giocatori nerazzurri. Il mesi più duro senza dubbio novembre con sette infortunati, guarda caso quando la macchina messa in pista da Stramaccioni ha cominciato a sbandare in modo preoccupante. La mazzata finale è arrivata a gennaio, al rientro dalle interminabili feste natalizie. Altri sette infortunati, che hanno dato il via a una catena di San Antonio, tanto che anche febbraio e marzo sono stati caratterizzati da infortuni a catena. Il più grave, senza ombra di dubbio, quello di Diego Milito (lesione al legamento crociato del ginocchio destro), ma anche la perdita precoce di due rincalzi come Obi e Mudingayi ha tolto fiato e polmoni a un centrocampo che è andato in affanno troppo presto.
Gli infortuni non possono essere degli alibi per una stagione così disastrosa, ma senza dubbio hanno inciso sulla mancanza di continuità di questa squadra. Agli occhi di Moratti sono davvero tutti sotto osservazione e nell'ultimo mese non solo Stramaccioni e Branca si giocano la conferma. Anche il futuro di parecchi elementi dello staff medico è in bilico e nel loro caso nemmeno la (difficile) conquista della Coppa Italia potrebbe bastare a fermare la rabbia di Moratti.
Il successo del Inter è indicato a 2.63. A 3.40 troviamo il risultato di parità. La vittoria di AS Roma e compagni è proposta a 2.60.
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